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Timothy Broglio, arcivescovo e presidente della Conferenza episcopale americana, ha commentato le future relazioni tra papa Leone XIV e gli Stati Uniti, sottolineando la necessità di una visione globale su migrazioni e aiuti internazionali
L’arcivescovo Timothy Broglio, presidente della Conferenza episcopale americana, ha recentemente rilasciato un’intervista a Repubblica, affrontando le sfide che papa Leone XIV potrebbe incontrare nei rapporti con il governo degli Stati Uniti. Secondo Broglio, il nuovo pontefice si presenterà come un “uomo del Vangelo e della Chiesa”, ma il suo approccio alle questioni migratorie e agli aiuti internazionali potrebbe generare conflitti con l’amministrazione Trump.
Leone XIV e la sensibilità verso le problematiche globali
Leone XIV ha già dimostrato una particolare sensibilità verso le problematiche globali e si troverà ad affrontare una realtà politica statunitense caratterizzata da posizioni spesso controverse. Broglio sottolinea che il Papa potrebbe cercare di contestualizzare le sue posizioni in un quadro più ampio, mirando a un dialogo costruttivo ma fermo. “Il Santo Padre parlerà come pastore”, afferma, suggerendo che la comunicazione papale sarà improntata alla compassione e alla riflessione etica, piuttosto che a una mera opposizione.
Il ruolo di Leone XIV nella lettera sui migranti
Un elemento interessante sollevato da Broglio è il possibile ruolo di Leone XIV nella preparazione della lettera di papa Francesco sui migranti, un documento che ha già suscitato attenzione e dibattito. Broglio osserva che i cattolici americani, che hanno sostenuto in larga misura Trump, potrebbero essere attenti alle parole del nuovo pontefice. Molti di loro, infatti, hanno votato per Trump più per evitare di sostenere Kamala Harris che per un vero consenso con le politiche del presidente.
Una posizione ambivalente
La posizione di Broglio è ambivalente: sebbene riconosca che alcune delle azioni di Trump possano essere in linea con la sua visione, esprime anche un certo disagio per altri aspetti della sua amministrazione. “Credo che Leone XIV potrà affrontare questioni sostanziali, piuttosto che concentrarsi su dettagli marginali”, aggiunge, evidenziando la speranza che il nuovo pontefice possa portare un messaggio di unità e inclusione in un contesto politico polarizzato.
La figura di Leone XIV, quindi, si profila come un possibile mediatore tra la Chiesa e le sfide contemporanee, in un momento in cui il dialogo è più necessario che mai.