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Londra, 10 luglio 2025 – Si è concluso oggi il vertice bilaterale tra Regno Unito e Francia, nell’ambito della visita di Stato di tre giorni del presidente francese Emmanuel Macron a Londra. Al centro dell’incontro, la questione cruciale del contrasto all’immigrazione illegale, tema prioritario per il governo britannico guidato dal primo ministro Keir Starmer.
Intesa limitata sui rimpatri dei migranti
Il summit, che ha visto la partecipazione di due delegazioni ministeriali oltre ai leader Macron e Starmer, ha prodotto un’intesa definita al momento “limitata”. Secondo quanto riportato da fonti giornalistiche britanniche come BBC, The Times e The Sun, il nuovo accordo prevede che la Francia accetti il rimpatrio di non più di 50 migranti clandestini a settimana. Questo numero è però esiguo se confrontato alle centinaia di persone che quotidianamente tentano di attraversare la Manica a bordo delle cosiddette small boats, partendo dalle coste francesi.
L’accordo è stato duramente criticato dal tabloid The Sun, che lo ha definito “un calcio nei denti” per Starmer, il quale auspicava un modello di collaborazione più rigoroso, basato sul principio “uno contro uno”: cioè il rimpatrio in Francia di ogni migrante irregolare in cambio dell’accoglienza di un rifugiato con legami familiari nel Regno Unito. Tale schema non è stato però raggiunto nel corso dell’incontro.
Un “reset” nel rapporto post-Brexit
Il ministro della Difesa britannico, John Healey, ha sottolineato come il summit rappresenti l’avvio di un “reset” nei rapporti bilaterali post-Brexit, finalizzato a intensificare la cooperazione contro gli sbarchi irregolari. Altre fonti governative hanno definito l’intesa un “progetto pilota”, che dovrebbe gettare le basi per un futuro accordo più esteso e ambizioso, inclusivo del modello “uno contro uno”.
L’incontro è avvenuto in un clima di crescente pressione politica sul governo di Starmer, che ha fatto dell’immigrazione uno dei temi chiave della sua agenda interna ed estera. Emmanuel Macron, al suo terzo mandato presidenziale iniziato nel 2022, continua a mantenere un ruolo centrale nella politica europea, gestendo con attenzione il delicato dossier migratorio insieme a Londra.