"Lo Zoo di 105" sotto accusa di razzismo

L.M. - 15 Novembre 2011
Sotto accusa il programma “Lo Zoo di 105” di Radio 105: discriminazione nei confronti di rumeni e rom
di Luigi Riccio

IL CASO. La satira è una cosa, la discriminazione un’altra. Per questo Massimiliano Monnanni, direttore Unar (Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali della Presidenza del Consiglio dei Ministri ) ha deciso l’apertura di un’istruttoria nei confronti di “Lo Zoo di 105”, noto programma di Radio 105.

“Il diritto di satira non può trasformarsi in esercizio esclusivo quotidiano e arbitrario di criminalizzazione di intere etnie o comunità nazionali, né tantomeno di precisi gruppi, quali le persone Lgbt, come accaduto in passato proprio su radio 105 – ha spiegato Monnanni – Provvederemo a segnalare anche all’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni il grave fatto, al fine di evitare il diffondersi attraverso i media di questi stereotipi negativi e garantire il principio della parità di trattamento e di non discriminazione, indipendentemente dalla razza o dall’origine”.
Tra i personaggi del programma sotto accusa c’è “Zlatan, lo zingaro”, proveniente dalla “Zingaria”, amante delle mercedes; ama gli interni delle auto in pelle di animale, preferibilmente “di marocchino”, ed è “un ladro gentiluomo”. Rubare, per “Zlatan”, “è un lavoro”.
La notizia è subito rimbalzata sul web e da qui a Facebook dove pro e contro si fronteggiano. M. V. sostiene che “la maggior parte degli italiani non apprezza l’immigrato” e quindi “se non vi piace quello che dicono in radio non ascoltatelo e non cercate di fare perbenismo”. Perché, continua M.V., “questa e’ la nostra terra e noi facciamo quel cazzo che ci pare”. Non è d’accordo, invece, A.G. che ricorda come “una radio come la vostra, ascoltata da milioni di persone dovrebbe dare l’esempio, io sono una ragazza romena e vengo dalla Romania, non dalla zingaria come dite voi, sono fiera del mio paese e della mia cultura”. E fa notare che “prima di ironizzare sugli altri in modo pesante dovreste pensare a voi stessi e alla vostra cultura”.